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L'importante, dovendo andare a San Francisco, è non dimenticarsi di mettersi qualche fiore tra i capelli. Almeno questo suggeriva Scott McKenzie in una popolarissima...

America’s Cup – San Francisco – L’importante, dovendo andare a San Francisco, è non dimenticarsi di mettersi qualche fiore tra i capelli. Almeno questo suggeriva Scott McKenzie in una popolarissima canzone degli anni sessanta. Meglio iniziare a consultare il fioraio di fiducia, perchè i giochi paiono ormai fatti, anche se, stando al servizio trasmesso dalla ABC che trovate postato qui sotto, a giocarsi residue speranze di selezione sarebbe il porto di Fiumicino.

Chi invece dice arrivederci all’America’s Cup è Valencia, città che avrebbe meritato maggior considerazione, visto che proprio da quelle parti l’evento si è rilanciato e ha conosciuto le sue primavere migliori. Merito in tal caso del management di Alinghi, che l’aveva scelta già nel 2003, ben tre anni e mezzo prima della Coppa.

Il sindaco di Frisco, Gavin Newsom, nel presentare il progetto di investimento alla sua giunta ha esordito con una battuta che la dice lunga su quanto avanti sia la trattativa intavolata con BMW Oracle Racing: “Se vi siete divertiti seguendo la parata dei Giants (freschi vincitori delle World Series di baseball, ndr) vi divertirete ancora di più a seguire le regate della Coppa America”. Newsom ha poi sottolineato come una manifestazione di tale portata non coinvolga solo la città, ma anche le zone limitrofe.

Per accogliere l’America’s Cup l’amministrazione comunale è pronta ad ivestire 270 milioni di Dollari, provenienti quasi interamente da sponsor privati, oltre alla realizzazione delle infrastrutture necessarie alla gestione dell’evento. In cambio, la giunta si aspetta di incassare non meno di 1.400 milioni di Dollari e circa diecimila posti di lavoro, derivanti dall’indotto generato dalla disputa della Coppa America.

La mozione proposta dal più giovane sindaco nella storia di San Francisco è stata promossa dall’assemblea. L’unico voto contrario è stato quello di Chris Daly che ha fatto notare quanto impegnativo per le casse della città sia il piano di investimento. Un piano che, secondo il suo punto di vista, di certe ha solo le spese.

Il villaggio dell’America’s Cup si dovrebbe sviluppare tra le banchine 28 e 50 del porto commerciale. Paiono in parte superati gli attriti sorti con il management dei Giants, che avevano mire sulle banchine prossime allo stadio (dalla 48 alla 50).

Per quanto riguarda le date, le Challenger Selection Series si dovrebbero disputare tra il 13 luglio e l’1 settembre 2013. Una settimana dopo, tra il 7 e il 22 settembre 2013, si svolgerà la finale al meglio delle nove regate valida per l’assegnazione del trofeo.

Secondo noi
Portare la Coppa negli Stati Uniti rappresenta senza alcun dubbio un passo indietro. Non è infatti un mistero che l’economia d’oltre Oceano versi in condizioni peggiori di quella europea: un dato “certificato” dall’esito delle elezioni di medio termine, che ha visto l’amministrazione Obama finire sulle ginocchia.

Ciò che più preoccupa è la mancanza di interesse e di reattività da parte delle realtà a stelle e striscie: chi ha vissuto le ultime campagne di San Diego ricorda più che altro la disattenzione della gente, molto spesso ignara di quello che stava succedendo davanti al lungomare della città. Certo, da allora sono passati vent’anni e nuove forme di comunicazione hanno preso il sopravvento. Speriamo ciò sia sufficiente a muovere l’interesse degli sponsor, necessari per garantire lo svolgimento di un evento all’altezza di quello vissuto a Valencia nel 2007.

Per leggere la proposta di accordo tra San Francisco e il Golden Gate Yacht Club/BMW Oracle Racing clicca qui.


Video courtesy ABC San Francisco.

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