Largo ai giovani, ma solo a parole
America's CupLaylineVela 21 Luglio 2011 Zerogradinord 0
Cascais – Solo alcuni mesi fa, nel presentare i dettagli della 34ma America’s Cup, Russell Coutts e compagnia cantante raccontavano di un evento che, vista la fisicità delle nuove barche, avrebbe strizzato l’occhio ai velisti di nuova generazione. In altre parole, largo ai giovani.
Abile nel predicare, proponendo un’immagine dell’universo velico diviso tra ‘flinstones’ e ‘facebookers’ e annunciando che avremmo visto in giro meno capelli grigi, Coutts non si è mostrato altrettanto scaltro nell’agire, se è vero che l’equipaggio con cui sarà in regata in quel di Cascais vanta un’età media di ben 46 anni (e qualcosa come sedici successi complessivi in Coppa America).
I conti sono presto fatti: alle 49 primavere di Coutts si sommano le 53 di Murray Jones, le 52 di Simon Daubney e le 46 di Matthew Mason. A voler ben vedere un giovane a bordo dell’AC45 numero 5 c’è: si tratta del prodiere Simeon Tienpont, poco meno che trentenne.
Vanno meglio le cose dale parti di James Spithill che, pur restando ben lontano dalla generazione Facebook, ha dalla sua un team poco meno che quarantenne. Più precisamente lo scafo numero 4 verrà portato tre le boe dell’America’s Cup World Series da un team prossimo alle 40 primavere. Colpa di John Kostecki che, con i suoi 47 anni, è di gran lunga il veterano del gruppo composto dallo stesso Spithill (32), da Dirk de Ridder (38), da Joe Newton (33) e da Piet van Nieuwenhuijzen (40).
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