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Aveva dominato la Dinghy 12 World Cup nella categoria moderni e oggi l’asso pigliatutto Fabrizio Brazzo conquista anche il Trofeo Cockshott, intitolato a colui...

Venezia – Aveva dominato la Dinghy 12 World Cup nella categoria moderni e oggi l’asso pigliatutto Fabrizio Brazzo conquista anche il Trofeo Cockshott, intitolato a colui che progettò il Dinghy 12 nel lontanissimo 1913. Il suo scafo color verde della laguna l’ha portato in testa alla classifica della Gold Fleet, cui hanno avuto accesso i migliori trenta scafi classici e altrettanti moderni, emersi dalle classifiche della World Cup.

Ma andiamo con ordine. Si scende in mare finalmente con il sole e qualche pensiero per una giornata che potrebbe essere rovinata lo sollevano dei nuvoloni sopra la terraferma. Fortunatamente niente temporali imprevisti o folate di vento, ma il fronte impedisce alla termica di distendersi nell’ormai abituale campo lagunare sotto Poveglia.

Intelligenza in acqua e attesa fino alle 14.30 per attendere una lieve brezza da scirocco di circa 4-5 nodi. Il Comitato guidato da Andrea Molinari non sbaglia un colpo e fissa un percorso perfetto, nonostante i continui andirivieni del vento. Il grosso della flotta Gold parte in boa, ma vira poi per tagliare il campo e raggiungere a mure sinistre la bava di termica che entra a destra. E’ una lotta di nervi tra il campione di Snipe prestato al dinghy Enrico Michel – che vuole rifarsi soprattutto dell’OCS comminato ieri – e il lidense Marco Tapetto, oggi più veloce che mai. Il monfalconese Michel però non molla ed è Tapetto ad avere la peggio, superato da Fabrizio Brazzo e Roberto Dal Poz. E’ tra loro che continuerà la battaglia e questo sarà l’ordine di arrivo della prima prova del Trofeo Cockshott: Michel, Brazzo e Dal Poz.

Nella prima prova della Silver Fleet invece il podio è composto da: Giacomo Venturin, Ezio Cantone e Fabio Fortin.

Alle 15.30 partenza per la seconda prova di giornata. L’agonismo o la stanchezza dovuta al solleone si fanno sentire e molti degli scafi della Gold Fleet sono oltre la linea di partenza prima dello start. Si ricomincia tutto da capo e il Comitato opta per issare a riva la bandiera nera: chi verrà colto oltre la linea immaginaria tra Barca Giuria e boa nel minuto precedente alla partenza verrà squalificato. Un deterrente che ha il suo immediato effetto. Partenza regolare e lieve rinforzo da destra, che viene letto immediatamente da Fabrizio Brazzo.

E’ la maniera giusta per capitalizzare un buon vantaggio al passaggio alla prima boa di bolina, ma è sbagliato dormire sugli allori. Al cancello posto alla fine del lato di poppa i primi due scafi timonati rispettivamente da Brazzo e Dalla Torre scelgono la boa di destra, a poche lunghezze Marco Tapetto passa terzo e tenta di spaiare con il gruppo di testa. Sembra una scelta errata e invece si rivelerà l’arma vincente del lidense. Al secondo giro di bastone il distacco di Brazzo si è assottigliato enormemente. Le tre barche di testa cominciano un’agguerrita lotta di strambate dalla quale emerge vincitore Marco Tapetto, seguito da Dante Dalla Torre. Terzo all’arrivo è Fabrizio Brazzo che taglia urlando:«Bravo, bravo Tapetto, Tapetto» a dimostrazione del fair play che ha regnato nella World Cup e nel successivo Trofeo Cockshott ed è caratteristica di questa splendida classe.

Il podio della Silver Fleet della seconda prova è il seguente: Giacomo Venturin, Etienne Dalmasso e Michele Semenzato.

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