Marsiglia – In Portogallo, con otto prove a bastone disputate con venti superiori ai 20 nodi, addirittura quattro dei cinque Soto 40, in rappresentanza di quattro diverse nazioni, sono riusciti a vincere una regata. Un chiaro segnale di quanto le barche siano vicine in fatto di prestazioni.
“Riguardando quanto avvenuto a Cascais – conferma Nacho Postigo, Direttore Tecnico del circuito Audi MedCup e tattico di Patagonia – forse la cosa più importante del debutto dei Soto 40 è stato il fatto che quattro barche su cinque abbiano vinto almeno una prova, con un team, quello portoghese, capace di chiudere al secondo posto in classifica generale nonostante fosse per la prima volta a bordo di un Soto 40. Certamente, quindi, la differenza l’han fatta gli equipaggi. Quello che posso dire invece in qualità di tattico è che nonostante navigassimo con la barca più vecchia della flotta, lo scafo numero due, mai abbiamo avuto la sensazione di essere svantaggiati. Iberdrola ha vinto perché ha regatato meglio di tutti, ma a dirla tutta, chiunque, commettendo meno errori, avrebbe potuto vincere molte più prove. Il concetto di one-design – continua Postigo – ha dimostrato subito di essere una scelta vincente, e ora sarà interessante vedere cosa succederà nelle prossime tappe, con gli equipaggi alle prese con ogni genere di vento“.
“Un altro importante segnale ricevuto dalle persone che da tutto il mondo hanno seguito la Tv live sul sito è stato che le barche trasmettono benissimo la velocità e il divertimento. Una cosa che possiamo confermare anche noi che eravamo a bordo, con le barche che raggiungevano i 17-20 nodi rimanendo sempre molto maneggevoli“.
“Ora per Marsiglia ci aspettiamo un meteo molto variabile, con venti diversi. Speriamo nel ritorno del Mistral, anche se solitamente a giugno c’è sempre una forte termica“.
“Inoltre – termina Postigo – a Cascais abbiamo avuto in banchina un discreto numero di potenziali armatori, saliti a bordo come ospiti durante le regate, e il loro feedback è stato assolutamente magnifico. E ora abbiamo una lista di moltissimi armatori in fila per i prossimi eventi”.
E al momento ci sono ancora molte opportunità per i potenziali armatori per provare i Soto 40 nelle regate del circuito Audi MedCup.
Per quanto riguarda i costi, Nacho Postigo ha preparato un prospetto dettagliato sui budget necessari per fare una campagna al Circuito Audi MedCup, sia noleggiando una barca, sia comprandone una nuova, e con un equipaggio amatoriale o interamente di professionisti. È comunque da far noatre come in questo momento nessuno dei team in gara sia composto solamente da velisti professionisti.
Una linea guida di prezzi per una barca nuova consegnata a Valencia parla comunque di circa 339.000€ più IVA, mentre per una barca vecchia di tre anni il budget scenderebbe a circa 235.000 €. Il rigido programma di regata prevede inoltre un solo race set, con una randa, due genoa e due spinnaker. Dopo le trenta regate effettuate, si ha l’opportunità di preparare due vele aggiuntive.
Al Trofeo di Marsiglia, seconda tappa del Circuito Audi MedCup 2011, sono attesi cinque Soto 40.
Norberto Alvarez Vitale, presidente della Classe Soto 40 e owner-driver di Patagonia: “Come probabilmente avrete visto in tv, le barche volavano, di poppa facevamo da 16 a 22 nodi senza sosta. E il vento è stato intorno ai ai 20-22 nodi per tutti i cinque giorni. I media sembrano essersi innamorati della barca e del concetto della classe basato sul controllo dei costi per gli armatori attraverso le regole della classe Soto 40. Anche i velisti e gli ospiti a bordo sono rimasti impressionati dalle velocità di poppa. Certamente ci sarebbe ancora molto margine su cui lavorare mettendo una vela A2 o A4, ma questo significherebbe avere un’aggiunta di 45.000 dollari sul budget. Una cosa che non vogliamo fare, perché non farebbe altro che spaventare le persone al momento dell’acquisto, allontanandole. Manovrare con 25 nodi di vento non è assolutamente un problema, visto che in Cile la flotta di otto Soto lo fa ogni volta. Detto questo, serve sempre un’ottima coordinazione fra i membri dell’equipaggio. Di bolina le barche viaggiavano intorno ai 7.8 nodi di media, con un angolo di 34/35 gradi”.
Kevin Sproul, tattico di Ngoni: “La barca è veloce, stupenda, e a Cascais ha dato il meglio di sé. Eravamo per la prima volta nel Circuito Audi MedCup, e posso dire che tutto è stato organizzato alla perfezione, e grazie alla comunicazione il Circuito ottiene un seguito davvero notevole. Volevamo vincere una prova, e l’abbiamo fatto, e per essere sinceri è stata la prima volta in cui tutto è andato come doveva. Siamo partiti dove volevamo prendendo il bordo scelto, ed eravamo velocissimi di poppa. Sapevamo che sarebbe stato difficile, per cui ti rimane un’enorme soddisfazione quando fai bene il tuo lavoro. Certamente una delle cose importanti per il futuro della classe è che non è una di quelle classi in cui un armatore mette tanti soldi e si aspetta di vincere, i costi qui sono sempre sotto controllo, e questo è fondamentale per il futuro”.
Agustin Zulueta, project manager di Iberdrola: “Crediamo che i Soto 40 siano la classe perfetta per il Circuito Audi MedCup. Abbiamo regatato con venti forti e le barche non hanno avuto il minimo problema, con velocità difficili da raggiungere con barche di queste dimensioni, 40 piedi. È una barca abbastanza semplice da portare, ed essendo tutte uguali, è l’equipaggio a fare la differenza per ottenere le performance migliori. Nella prima prova di Cascais abbiamo addirittura raggiunto i 22 nodi di velocità! Gli armatori che decideranno di gareggiare con la flotta europea la adoreranno, e ci aspettiamo di crescere più della flotta del Sud America“.
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